don Emanuele Zappaterra
Sono Padre Emanuele Zappaterra, sacerdote italiano della diocesi di Ferrara-Comacchio. Ho 53 anni. Nato e cresciuto al Barco e poi passato al quartiere Krasnodar. Mi sono formato nel seminario diocesano e sono stato ordinato sacerdote il 12 ottobre del 1996.
Dopo 25 anni di servizio in diocesi sono partito per la missione ad gentes. Mi trovo a svolgere il servizio di parroco nella diocesi argentina di Gualeguaychú, nelle Isole del Ibicuy.
Sono grato a Dio di poter portare il Vangelo e la presenza di Gesù a tante persone disperse in un territorio di quasi 4.000 km², tra fiumi, isole, distese di terra e sabbia. Felice di rappresentare la nostra Chiesa diocesana dall’altra parte del mondo.Le due parrocchie Nostra Signora delle Isole di Villa Paranacito e San Pietro di Ceibas si trovano nella regione “Isole dell’Ibicuy” della provincia argentina Entre Ríos. Il territorio che occupano è più grande di tutta la provincia italiana di Bologna ovvero circa 4.000 km². Appartiene alla diocesi di Gualeguaychú.
Il nome stesso della regione ti fa capire che ci si trova in una zona solcata da numerosi corsi d’acqua, in maggioranza navigabili, che danno forma alle “isole”, ovvero terre circoscritte da fiumi e canali per lo più raggiungibili solo con un’imbarcazione.
Poi c’è il campo, ovvero la campagna caratterizzata da boscaglie e distese di pascolo in cui si alleva il bestiame all’aperto e che, in alcuni casi, si usa per il raccolto di semina.






Le due cittadine di Villa Paranacito e Ceibas fanno Comune ed hanno la chiesa parrocchiale. Poi ci sono i centri abitati di Médanos e Ñancay e tutti i piccoli villaggi e località dispersi su tutto il territorio, tra cui cinque cappelle.
A fare da limite ci sono i fiumi Gualeguay ad ovest, Paraná Guazú a sud ed il grande Uruguay a est.
A chi desidera accompagnare il padre Emanuele Zappaterra, missionario ferrarese e parroco in queste terre, per vivere un’esperienza, si propone di condividere gli incontri pastorali con la gente, la preghiera e la celebrazione della Messa, il contatto con il popolo nel quotidiano, viaggiando per le varie comunità (auto, pullman, barca), visita alle istituzioni e strutture (scuole, geriatrici, ospedale, organizzazioni sociali) e alle realtà ecclesiali della diocesi, che è formata da varie città e distretti. Sarà offerta ospitalità nelle strutture delle stesse parrocchie, con la richiesta di collaborare nelle faccende domestiche e, secondo le possibilità di ciascuno, per il vitto.
L’aeroporto di riferimento è “Ministro Pistarini” di Ezeiza, Buenos Aires. Padre Emanuele si occuperà dell’accoglienza all’aeroporto e del viaggio di trasporto per raggiungere la missione.
Per il resto delle informazioni, per un racconto diretto dell’esperienza con maggiori dettagli o per domande e chiarimenti contattare:
WhatsApp: +39 339 5727080 (All’inizio solo messaggi di testo. Vocali e videochiamate saranno accordate in seguito) Email: donzema@gmail.com






Maria Giovanna Maran
Storia di vita redenta dal Signore in missione del Brasile
Paulo, un passato da alcolista, ma ora «prega sempre»
Anche la scorsa settimana, sempre di martedì mattina, mi sono alzata presto per prendere l’autobus che mi porta in periferia. Faccio circa un’ora di strada, sui trasporti spesso affollati, pieni di persone che vanno al lavoro e studenti che vanno a scuola. Scendo nell’ultimo terminale a sud della città, a volte prendo un secondo autobus per raggiungere la cappella, ma spesso Suzete, la coordinatrice della comunità São Pedro e São Paulo, mi dà un passaggio con la sua auto, per raggiungere prima la cappella dove incontriamo gli altri missionari. Preghiamo insieme brevemente, invochiamo lo Spirito Santo, per chiedere di farci umili strumenti di ascolto dei fratelli e portatori della sua Parola. Poi via a piedi, per le strade polverose per incontrare le famiglie.
Io ed Euza, la mia fedele compagna di missione, siamo entrate in un lungo cortile, dove una giovane signora era seduta e ci ha accolte benevolmente. Ci ha stretto la mano poi si è alzata per andare a chiamare lo zio Paulo, il padrone di casa: «Sono infermiera, ma oggi non lavoro e sono venuta a trovare lo zio, adesso lo chiamo, sta pregando, lui prega sempre». Dopo pochi minuti arriva lui: Paulo è un po’ robusto, di colore, con un sorriso benevolo e da buono. Tra una chiacchiera e un’altra ci racconta il suo passato tumultuoso di alcolizzato. «Io bevevo…bevevo…mamma mia quanto! Birra e grappa! In una sera mi facevo quasi due casse di bottiglie grandi di birra! Quando tornavo a casa crollavo lungo la strada e poi qualcuno mi portava a casa! Un giorno da mia madre ho preso un bicchiere di grappa, lei lo ha guardato, non so cosa abbia fatto, e io ho detto “questo è l’ultimo”, e così è stato! Da allora non ho più bevuto grappa». Ci racconta come in seguito anche la birra è diventata un vizio del passato.


Dopo aver abbandonato l’alcool, Paulo ha iniziato a frequentare la comunità São Pedro e São Paulo e da allora non manca a nessun appuntamento, è uno dei membri più fedeli in chiesa! Con un po’ di ironia ma con la convinzione della fede ci dice: «Dev’essere merito delle preghiere di mia madre, ha pregato davvero tanto perché io cambiassi vita»! Il Ministro dell’Eucarestia che si era aggiunto a noi nella visita e nella preghiera ci ha confermato che la madre di Paulo ha 94 anni e riceve sempre l’Eucarestia da lui. Paulo ha tre figli adulti e con umiltà riconosce: «quando loro avevano bisogno di me io non c’ero, perché bevevo e non mi occupavo della famiglia, per questo devo pregare sempre per loro, perché ritrovino una vita giusta». Il figlio maggiore sta scontando una pena in carcere per alcuni reati commessi, il secondo figlio ha già scontato una pena di diversi anni e ora è a casa. Un nipote di soli 18 anni, figlio della figlia più vecchia e che stava pregando con noi, è morto in una sparatoria con la polizia un paio di anni fa.
Una storia di vita pesante che con fede abbiamo presentato insieme a Dio, che solo può colmare gli errori del passato e premiare i buoni propositi del presente, così come ha esaudito le preghiere della mamma anziana di Paulo: Paulo oggi è un uomo nuovo, pentito del passato e fedele a Dio.
(«Eccomi, manda me!»/ 45 – Diario missionario dal Brasile di Maria Giovanna Maran – “La Voce di Ferrara-Comacchio” del 28 marzo 2025



